La resa di un progetto grafico dipende anche dal tipo di carta che si sceglie. La carta patinata, ad esempio, è un tipo di carta che ha subito un trattamento particolare che la rende liscia al tatto con un’ottima resa di stampa.

Grazie al lavoro che si fa sulla carta patinata, la penetrazione dell’inchiostro sul foglio risulta minore, di conseguenza l’inchiostro non si espande come negli tipo di carta. Il risultato è una stampa più nitida. Da qui dipende uno dei vantaggi della carta patinata perché la stampa richiede meno inchiostro.

Esistono tre tipi di carta patinata che dipendono dal grado di lucido: può risultare, quindi, lucida, satinata, oppure opaca.

Il primo tipo è la carta lucida, la più brillante che restituisce una ricca riproduzione di colori con una soluzione molto nitida. Lo svantaggio della carta ad alta lucidità è che può essere difficile da vedere sotto luci intense.

La carta satinata, o semi lucida, ha le stesse caratteristiche della prima (colori vivaci e ottima risoluzione), ma è ideale soprattutto per la lavorazione o la visualizzazione dietro un vetro.

Infine, la carta opaca (che può essere rivestita o non rivestita) è più facile da vedere sotto le luci brillanti rispetto gli altri tipi di carta patinata; ha lo svantaggio di assorbire più inchiostro e di apparire meno nitida.

Quando usare la carta patinata?

Come già accennato, la carta patinata rispetta i colori e i riflessi rispetto la carta uso mano, per questo è ideale per la stampa di poster, depliant, riviste illustrate, libri di fotografie o locandine. Infine, è adatta anche alla stampa di volantini e lavori in cui la nitidezza dell’immagine è molto importante, per esempio in progetti grafici in cui il logo deve essere ben visibile.